PERCHE' SIAMO QUI

Qualcuno ha chiesto di descrivere cos'è questo sito per meglio identificare il contenuto che racchiude e il messaggio che lancia. Rubo una frase a Susanna Ligabò contenuta in una sua riflessione perchè credo che descriva benissimo tutto questo: "ho pensato a te, Davide, e per questo sono qui dove tu sembri ancora incredibilmente vivo... tra di noi." C'è tutto. Siamo qui perchè qui Davide è ancora vivo e ci può ascoltare, con la pazienza di sempre. Vi sembra poco? Lasciamo invece ogni tema legato alla giustizia, ai mandanti, agli esecutori materiali di quella ed altre stragi, a tavoli più accreditati del nostro per far si che questa cosa non si ripeta mai più, anche se va detto che questo tipo di cose in realtà non si sono mai più ripetute nei 30 anni che sono seguiti a quel 2 agosto 1980 e forse anche grazie all'opera di chi ne parla ed ha sollevato un'onda di vergogna persino nelle peggiori menti ideatrici di stragi. Purtroppo però la violenza e la prevaricazione in questi anni hanno solo mutato forma e stagione ma non ci hanno mai abbandonato... solo che invece di avere matrice politica o classista come negli anni di piombo ora hanno connotati ancora più preoccupanti come la violenza razzista o quella gratuita per finire addirittura per creare le stragi familiari. Sono questi infatti i nuovi mostri.... i disperati.... gente che fino al giorno prima vive a fianco a noi sotto vesti insospettabili e poco dopo, vittima di esaurimenti o depressione o schiavi di un disagio sociale sottaciuto, compie atti immondi contro uomini donne e bambini privi di colpa e immolati quali simboli di un desiderio di finire tutto ciò che li circonda. Queste sono vittime di mini-stragi che appartengono in generale alla grande strage sociale. Una strage che deriva dalla logica in cui questa società ci ha ridotti. L'uomo è stato immolato all'altare del profitto, privato di dignità e relegato al ruolo di ingranaggio, l'uomo ha cambiato nome... ora è un "consumatore". Non tutti reggono a lungo questa situazione esistenziale e solo la presenza del grande agente dopante di sistema, il denaro, garantisce resistenza a questo grande urto. Ecco perchè con la grande crisi, che è solo all'inizio, cominciano a scoppiare tutti come palloncini. La gente non ce la fa più. Un esercito di soldatini mandati allo sbaraglio come nel film THE WALL dei Pink Floyd (rivedetelo vi prego! e fatelo vedere ai vostri figli...) destinati solo al grande tritacarne. Queste vittime moderne di stragi hanno la stessa dignità e incolpevolezza del nostro Davide. E questo nuovo tipo di violenza non si fermerà evocando la memoria della morte di Davide ma facendo leva invece sulla memoria della vita di Davide, se non ripartiamo da valori come l'ascolto, la solidarietà e la comprensione delle diversità non guariremo questa piaga. Reimpossessiamoci della nostra umanità e rompiamo il muro (the wall) che questa società ci ha creato intorno solo così possiamo sperare di ristabilire le regole della natura. In questo la memoria della vita di Davide può essere come un faro nella nebbia.

Augusto Bolognesi

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