Davide nel ricordo di Paolo Magnani


Paolo Magnani 24 febbraio alle ore 14.15
Ciao Cristina Dunque non so da dove iniziare…. sono del 63 nato e vissuto allo stadio in via Cristofoli, tra i gli amici in FB abbiamo in comune Luca Fantoni, lui abitava al sesto piano io al terzo della stessa casa.
Davide l'ho conosciuto quando ero un ragazzino mi ha iniziato a suonare la chitarra e mi ha spronato nello studiare a fondo lo strumento! Per me è stato un amico VERO mi ha “arruolato” nel “complesso” che suonava alla messa Beat dello stadio, penso ricorderai, li sono nati i DNA ed erano i miei miti assoluti.
Quando da semplice corista mi ha chiamato e mi ha fatto suonare il basso, grazie alla defezione del Mantegazza, per me è stata una folgorazione. Ricordo ancora adesso benissimo quello che ho provato quella sera, avevo più o meno 13 anni e potevo stare a fare le prove fino alle 21 altrimenti mia madre…. puoi immaginare.
E li ho iniziato con il basso, per la cronaca adesso vado per i 47 e suono ancora, dopo anni di professionismo ed aver suonato in italia ed estero con nomi famosissimi.
Gli altri componenti del gruppo, Marco Di Donato, Zago, il povero Frazza non erano molto convinti perché ero troppo piccolo e Davide mi ha difeso, insegnato e fatto crescere tantissimo!!!! È grazie a lui che ho continuato a suonare e non sai quante volte ancora adesso io l’abbia in mente e quando mi dispiaccia per la sua mancanza! Ricordo l’Ibanez nera con la custodia serpentata benissimo e lo vedo ancora arrivare con la vespetta primavera blu!!
Pensa che tante volte con i miei amici, mi "bullavo" dell'amicizia con Davide e ci restavano male quando passava davanti alla chiesa e con un cenno mi salutava o ADDIRITTURA si fermava a chiedermi "come va?" :-) sai a quell'età ci sembrava un adulto e a noi ragazzini avere "un grande" che ci considerasse era una grandissima cosa, io ero uno di quelli fortunati!!

Sono venuto alcune volte a casa vostra e mi ricordo di averti incontrata, sono passati tanti anni, ricordo tuo padre ed ogni volta che lo vedevo in giro per lo stadio non ho mai avuto il coraggio di dirgli qualcosa, me ne vergogno ma non avrei saputo davvero cosa dire!
Poi l'altra sera girando in internet ho trovato il sito di Davide e così ho incontrato te su FB e Sabrina Giletto che conoscevo nello stesso periodo.
Mia moglie non sapeva nulla di questa storia, forse solo una volta gli avevo raccontato di un amico morto nella strage di Bologna, sono andato a letto ed avevo le lacrime agli occhi, è stato un rivivere quei momenti dopo trentanni, gli ho raccontato tutto ed è stata ad ascoltarmi fino a tardi, avevo bisogno di sfogarmi è stata una sensazione fortissima. Adesso i DNA hanno una fan in più!!

Il giorno dell'attentato ero in vacanza a casa della mia famiglia in valdadige e mi ha telefonato un amico che abitava davanti a casa vostra e mi raccontato il fatto. Non ho MAI pianto ne quel giorno e neanche il giorno del funerale, per moltissimo tempo ho rifiutato di credere a quello che era successo! Davide è stata la prima persona che conoscevo a morire è gli ero troppo legato e riconoscente per ammetterlo a me stesso.
Dimmi dov'è la via a lui dedicata voglio andare a vederla.

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