Contributo n.32 del 11/2/2008 di Augusto


Ore 15 dell' 11 febbraio 2008, Scuola Media Aldo Fedeli

Oggi era in programma l'incontro col Preside delle mie adorate e mitiche Scuole Medie.
Finalmente!!! cercavo di non farlo capire ma ero emozionatissimo...
Non voglio parlare di cosa ci siamo detti riguardo il tema dell'incontro cui Vi rimando alla pagina delle "iniziative", ma non posso esimermi dal parlarvi di quello che dentro di me ha scatenato questa visita perchè c'entra clamorosamente con Davide e con tutti quelli della mitica 3aF... almeno per loro...Salgo la salita che conduce all'ingresso entro e....un groppo in gola...
Ci sono delle immagini che si fissano nella nostra mente e restano indelebili nel tempo. Oggi è come se queste immagini, straordinariamente fissate nel mio cervello, avessero di colpo ripreso vita. Come per magia...vero Davide?
Come dei flash improvvisi pronti a partire appena la fotocamera dei nostri occhi focalizza che una di quelle immagini memorizzate compare realmente davanti a noi...Perdo il controllo subito... è il primo flash...entrando nel salone, in mezzo a tutti gli alunni di oggi che escono di scuola in gregge ho la percezione di vedere qua e la Sabrina, Davide, Luca, Mara, Monica, Emanuele... e persino me stesso. Come Polifemo con le sue pecore li guardo tutti ma ne cerco uno...Mi riprendo subito e guardo Cristina.... il preside... e torno coi piedi per terra
vedo spuntare dalla parte opposta, cioè dal fondo della salita, Anna Boarini e l'emozione è davvero fortissima, anche se per un attimo mi sono illuso che potessero insieme a lei spuntare tutti gli altri da quella folla, tutti insieme, Davide compreso. Come quando cerchi i tuoi compagni di gita in mezzo a piazza san marco a venezia...
Sono passati 35 anni mica uno. Vi rendete conto? Fino a due mesi fa pensavo che li avrei rivisti solo in paradiso e m'immaginavo la scena finale del film "Una Gita Scolastica" di Pupi Avati come contesto. Un sogno alla Zavattini. E invece? Invece come dice la specialissima Elena ancora una volta Davide ha fatto di tutto per vederci ancora insieme, ancora felici, anche se per un breve intenso attimo... nella Scuola della chitarra quadrata... un sogno...l'ennesimo flashMi riprendo ancora e ascolto Anna e il preside che parlano...
Dicono che la Paola Olivieri si è fatta suora e vive la sua fede missionaria nel mondo...
Il prof. Sturiale, quello della chitarra quadrata, dicono che non ricordi nulla di Davide... è molto anziano...per un attimo un brivido. L'importanza di verbalizzare le esperienze per non dimenticarle davvero. La memoria è tutto. Dimenticare è la vera morte....continuano i flash...Appena entrato nel salone mi è apparso l'ultimo giorno di scuola all'esposizione dei giudizi finali, ero felice ma tristissimo, non avrei rivisto più nessuno di quei fantastici ragazzi della 3aF pensavo... poi invece il pensiero corre velocemente a qualche mese dopo col ricordo dell'atrio del Fracastoro e dell'urlo smorzato che ho fatto quando sul foglio battuto a macchina ed esposto con la composizione delle classi Prime ho scoperto che nella mia classe c'era ancora chi? Davide... ero felice. Altri finirono in altre sezioni, Mauro, Susanna, Marina... Ci vedevamo sempre lo stesso... ma non era uguale... la classe è un microcosmo... un mondo a parte...Mi riprendo e sto salendo le scale col preside che si lamenta delle poche iscrizioni e che tutti preferiscono mandare i figli nelle scuole del centro dimenticandosi del grande buco che creano nel quartiere con questa scelta. Finiscono le scale... siamo all'ultimo piano... davanti a me il corridoio vuoto che porta alla mitica terza effe...continuano i flash quel corridoio mi appare di colpo popolato... da tutti noi... chi appoggia zaini e cartelle per sfilare cappotti o giubbotti dall'attaccapanni con quei capelli improbabili coi colletti di camicia a punta coi gilet o pantaloni a zampa di elefante... La in mezzo a tutti spicca subito uno di noi...Davide, aveva già personalità nel vestire, e come diceva in altro contributo anche Marco riferito alle elementari, era davvero un modello da imitare... anche li. Qualche ragazza si ferma a parlare con lui come sempre, qualcuno corre in fretta verso l'uscita con quel ciancicare dovuto allo zaino pesante a spalla e altri camminano invece più stancamente. Spettinati e confusi, arrossiti ma sorridenti. Affamati. Il sapore di quegli anni si respira su quei volti che ora mi appaiono pian piano sempre più sfuocati come in un dipinto impressionista che pian piano sgrana per poi sparire del tutto... lasciando di nuovo quel corridoio vuoto...Mi riprendo e il preside mi chiede se mi ricordo qual'è la classe... sorrido... la sogno sempre...figurati se non so qual'è....è questa... indico...mi spiega mentre entriamo che ora è aula di disegno...

Di nuovo un flash...

Sto ridendo... rido di me... Guardo me stesso di allora e rido...
Rivedo la mia goffaggine di 14enne....
Cacchio Davide non ti diceva mai di no. E' anche colpa sua...Credo che ogni ragazza di 3aF abbia ricevuto le mie dichiarazioni d'amore portate da lui stesso. Era il mio sensale... Potevo essere più pirla? Quello le stendeva tutte e io lo incaricavo di tastare per me il terreno... Come mandare George Clouney... ovvio che andasse sempre buca... Tranne con una... che non si filava Davide per niente (incredibile!!) ed era persa per me... o così sembrava... ma a me mancava il coraggio.... povera Monica... Riuscimmo a darci un bacio sulla bocca durante la gita a Trieste con quel gioco della bottiglia...capirai... poi mi sono svegliato...anche troppo... ma non in quel 1974!!!

E' ora di andare e torno in me...

Siamo d'accordo su tutto, il preside è un uomo sensibile e coscenzioso... ce ne fossero... una stretta di mano forte un bacio a Cristina una raccomandazione ad Anna prossima a consegnare un altro figlio a quella scuola e siamo di nuovo sulla discesa stavolta in uscita...

Ci allontaniamo a testa bassa
...smettila di battere così forte stupido cuore... penso tra me
ancora pochi passi e arriviamo alla macchina
il rumore dei nostri passi si confonde
con quello di altre voci intorno a noi...
le mani in tasca... rallento quanto basta
per lasciarmi superare da Anna e Cristina
e senza farmi accorgere
mi giro un'ultima volta
non si sa mai...

Augusto

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