Contributo n.8 - da AUGUSTO BOLOGNESI - 7/1/2008


CARIMATE (CO) Novembre 1981

Sono al castello di Carimate, sede di una delle più importanti sale di registrazione di Milano
Gli Stone Castle Studios del sig. Casetta.
Uno strano posto molto “in” e al contempo spartano in cui a pochi chilometri da Milano
Artisti come Finardi, Venditti, Avitabile, Fabrizio De Andrè, Pino Daniele e Pooh erano soliti venire per concentrarsi
e stendere i loro lavori discografici su nastro.
Sono venuto ad accompagnare i miei amici di gioventù, I Tempi Duri, che stanno registrando in una delle due sale
il loro primo 45 giri “Tempi Duri” con al supervisione di Faber (Fabrizio De Andrè) che li produce.
Anch’io suono ed ho una band, ne voglio approfittare per far ascoltare i miei pezzi a Faber.
Lo faccio e gli piacciono, sono contento ma un disco non è solo arte è anche commercio e soldi,
Lo capirò molto più avanti...
Tra una sala e l’altra c’è una specie di disimpegno con delle sedie che solitamente si usa in uscita
dalla sala per bere un caffè o fumare una sigaretta. Tutto sembra normale.
Nella sala accanto c’è Venditti che sta registrando “sotto la pioggia”. Anche questo sembra normale...
A loro, non a me.
Ma mi adatto e faccio finta di niente scambiando due chiacchiere con questo e quello e ascoltando qualche racconto di
Fabrizio e qualche barzelletta di Antonello... Due uomini normalissimi...
Arriva sera e l’isolato castello si libera di musicisti e inizia il lavoro dei fonici e dei tecnici del suono.
Siamo tutti fuori come quando ci sono le pulizie in casa, i fonici a quei tempi dovevano tagliare copiare e fare tante
Routine in cui l’artista non era tenuto a partecipare.
Ore 20: “Pizza?” “Pizza” “chi va a prenderla?” Partono tutti vogliosi di sgranchire.
Mi giro e mi accorgo che sono rimasto solo... con Antonello.
Attacca a parlare lui e non la smette. Io penso “ma quando mi ricapita?”
Lo lascio parlare e dentro di me so cosa fare...
Lo blocco.
“posso chiederti un piacere?” dico io
“certo” risponde
“vieni con me” entro in sala e lui mi segue
Prendo uno sgabello e lo prego di sedersi al piano a coda piazzato in mezzo
“embe’? vuoi che suoni?” mi chiede
“no, ti racconto una storia io, poi suoni una cosa tu”
Gli ho descritto la mia vecchia scuola ... 8.20 prima campana e spegni quella sigaretta...
e il mio primo lp acquistato il suo LILLY
Gli ho raccontato di come una canzone in particolare fosse stata scritta
Con la sua penna nella mia vita direttamente
Come in quella di tutti quei ragazzi
Sorrideva e annuiva
Gli ho raccontato di Davide che se ne era appena andato
E che quando io avessi voluto riprovare le sensazioni di quegli anni
Mi bastava rimettere su quel disco primo pezzo lato due
“Compagno di scuola”
E quel mio compagno di scuola era di nuovo li con me per... 4 minuti e trenta...
“Ho capito” disse fermandomi
“Ora io lo suono per te” e alzando gli occhi... “e non solo per te”
Io ho volato credimi
Io e lui nella sala vuota
Con la porta aperta
Alla fine mi ha abbracciato
Ho dormito suo ospite quella sera
Ma non ho chiuso occhio
Come in un film
Che non volevo si fermasse

Poi la vita ha macinato tutto...
Il castello di carimate ora è un ristorante
Venditti non ha più la sciarpa rossa e ha dimenticato sicuro tutto... O forse no
Io? ...sono entrato in banca
Pure io

“Compagno di scuola... Compagno per sempre
Ti sei salvato dal fumo delle barricate?
Compagno di scuola... Compagno per niente
Ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu......”

Augusto

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