Contributo n.5 - da AUGUSTO BOLOGNESI - 2/1/2008


Ottobre 1973, Aula di applicazioni tecniche scuola media statale Aldo Fedeli classe terza F

Il professore assegna un compito che durerà tutto l’anno scolastico,
Da realizzare nelle ore di pratica del pomeriggio: un oggetto a piacere.
Davide mi chiede di farlo insieme, perché ha già l’idea dice lui...
ci vediamo tutti i giorni e lui sa che mio padre non vuole comprarmi la chitarra
Sa che io ci muoio... Battisti... Lui sa.
“Facciamo una chitarra per te” dice Davide
...mica pensava a se... Agli altri... come sempre... Era come se gli venisse istintivo...
Ma come facciamo dico io a piegare il legno per le curve della cassa?
... Un altro si sarebbe fermato li....
Non lui,
“la facciamo con la cassa squadrata” dice lui imperativo
E così fu
Credimi un durissimo lavoro contro il tempo
Gli altri andavano piano per riempire il tempo visto che per costruire cose banali
in due tre ore sarebbero state già pronte...
Noi correvamo e superavamo fasi dure di scelte per vincere ostacoli che ti lascio immaginare
Una chitarra vera che suonasse...
Mica ti regalava quello che aveva in tasca il ragazzo... Si spaccava in due...
E mai una volta che avesse sbottato con un chimmelofafa’...
Duro e vincente, un grandissimo...
A fine anno meritammo il voto massimo e tanto di applauso
Un risultato strabiliante
Una vera chitarra che suonava,
un po’ pesante ma per me era tanto, tutto.
Soprattutto un dono d’amicizia da lui a me...

Ho conservato per anni quella chitarra ormai piegata e inaccordabile
Come simbolo di quell’amore
e di quella generosità soprattutto
finchè qualche trasloco se la portò via in silenzio...

Possono portarsi via tutto di noi,
dalla nostra esistenza
ogni cosa
persino la nostra vita
e addirittura nel fiore dei suoi anni
Ma l’amore che l’ha pensata e creata quella chitarra
Dentro di me si conserva in una stanza tutta speciale
In cui il tempo
Non passa
E non passerà mai
In cui Davide... vive ancora

Augusto

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