MARCO ABRAMO E LA SUA CANZONE


Ciao Cristina, sono Marco Abramo, in ritardo come sempre ma sempre qua e, in
fondo, sempre con te. Sono contento di esserti riuscito a dire della canzone
che, a una settimana dalla strage, scrissi, sulla base dei tuoi racconti-
sfoghi, su Davide. Su quel tuo fratellino che mai ho conosciuto.
Negli anni, qualche volta, ti ho cercata per dirtelo. Le ultime volte è
stato attraverso Berry Gallo, ricordi? Gli avevo chiesto di invitarti per me a
qualche mio concerto. Non gli ho mai chiesto se lo aveva fatto, ma non gli ne
voglio. La vita è anche queste cose qua. Ma io avevo un "groppo" da risolvere.
Una cosa che era diventata quasi un segreto, una confidenza per pochi amici.
Perché ho sempre pensato che per essere resa pubblica, per poter viaggiare,
questa canzone avesse prima bisogno di essere conosciuta e "approvata" da te.
Le poche volte che l'ho suonata in pubblico mi è sempre parso di farlo
indegnamente.
Per questo sono contento di essere riuscito a dirtelo e, credimi, ho fatto
carte false per riuscire a essere a Verona domenica scorsa. Ma non sarei
mancato per niente al mondo. Avevo deciso che era proprio ora di consegnarti
questo mio piccolo, personalissimo regalo per tuo fratello.
Spero ti piaccia come spero di potertela fare sentire con la musica il più
presto possibile.
Ti abbraccio, Marco

Bologna, 02.08.80 (1980)

avevo qualche impegno per lunedì mattina
a un tale avevo detto di chiamarmi giovedì
digli che mi dispiace, ma che non ci sarò
non credo che potrò più muovermi di qua
io resterò a Bologna e che mi cercherà
mi troverà in stazione, fino a quando la stazione esisterà

fa proprio troppo caldo, si stava meglio al mare
ma le ferie son finite e noi si torna giù in città
qui è pieno di ragazzi che stanno per partire
io penso ai miei ricordi, che stanno per finire
tu pensi ancora a quello che ti ho detto ieri sera
amore mio non piangere, io non ci penso più

c'è aria di vacanza, c'è festa intorno a noi
tu hai sonno e chiudi gli occhi, poi cerchi la mia mano
chissà a che cosa pensi, e chissà a che penserai
quando verrà la notte, quando ti addormenterai
quando nel sonno ancora la mia mano cercherai
amore mio a Bologna il tempo sembra non finire mai

tua madre sfoglia piano il suo giornale e poi
ci guarda un poí e sorride, le piace star con noi
dille che mi dispiace se non la vedrò più
a te non dirò niente, non c'è più tempo ormai
io resto qui a Bologna e quando lo vorrai
mi troverai in stazione, fino a quando la stazione esisterà

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