DA "JACK fOLLA"......Diego Cugia



In quell'appuntamento virtuale..Quante volte l'ho sentito parlare su Radio 2 della strage alla stazione e quante volte ho desiderato parlargli e raccontargli cosa ho visto e subito e cosa ancora subisco per quel 2 agosto terribile che ha cambiato la nostra vita...
Grazie Diego per aver ricordato e dato voce a chi non ne possiede o non ha la capacità di farsi ascoltare e di comunicare.
Il dolore, comunque, è sempre un grande educatore e una fonte di energia!!

Cris

ps)il 28 maggio ci sarà Brescia e la sua strage...vi invito ad esserci..a testimoniare che siamo portatori di valori e di memoria.


PER RIFLETTERE E NON DIMENTICARE...da Diego Gugia

"Il virtuale sta all’Italia come l’uovo alla gallina. Siamo diventati un paese di fuffa. Alleviamo pulcini nell’aia di Facebook. Apatici, anaffettivi, quasi analfabeti. Tecnologicamente abili. Esistenzialmente disabilitati. E tanto quaqquaraquà. Noi, che abbiamo avuto come ambasciatori di opere e di idee, di carne e pensieri, Giotto e Leonardo da Vinci, Cristoforo Colombo e zio Geppino Garibaldi, Benedetto Croce e Guglielmo Marconi, Paganini e Matteotti, De André e Pasolini, ci siamo adagiati sul sofà virtuale come il malato immaginario di Moliere. Con indolenza mediterranea. Pigrizia impunita. Con tutta la fuffa di cui siamo storicamente capaci. Da Pulcinella senza drammaticità. Né coraggio, né storia. Fingiamo concretezza, ma pratichiamo scorciatoie, non paghiamo il prezzo dell’impegno. Internet ci aiuta in quest’opera imbelle. Ma non è Internet il colpevole. Non illudiamoci, Internet ci sta tramandando nei nostri blog di fuffa, nel nostro fondare gruppi fuffettosi, nel nostro “aggiungere” scemo. No, non stiamo vivendo, stiamo recitando particine infime, come l’attricetta alle prime armi che entra in commedia per dire «Il pranzo è servito» Internet è un volano. Un moltiplicatore. Una galleria infinita di specchi. Di suo produce poco o nulla. Se nutri Facebook o Youtube di pezzi d’esperienza, di opere realizzate nella realtà, di notizie di pubblica utilità che ti sei catturato per le strade del mondo, e vuoi condividerle, allora sì, non c’è mezzo di comunicazione più duttile, quasi a costo zero. Ma se carichi a palle di fuffa il tuo ventilatore Internet, quello la sparge, la “spamma”, e ci appesantisce con piume immerdate. Che ci tornano in faccia. Perché abbiamo tradito la nostra “mission”, che è vivere, per un’”omission” contraria e ipocrita: moltiplicare un’abulia esistenziale fondando mille gruppi, partecipando a cento dibattiti, clic dopo clic, e con nickname sempre diversi. Più nickname ti affibbi, meno hai un nome. Il tuo. Finché diventi fuffa, carne da cannone di Internet.
Cazzo vuol dire “amico”? Stando a FB ho 5000 amici. Altri 3000 nella pagina pubblica Diego-Jack. Quasi 7000 hanno aderito al movimento di Resistenza Culturale “Gli invisibili”. Quindicimila “amici”. Io? Nella stragrande maggioranza è fuffa, cliccatori incalliti, presenzialisti di polvere, statue di sabbia. L’ho sempre saputo, e non mi stupisco affatto. Utilizzo il meraviglioso mezzo nel tentativo di traghettare amici veri, di ossa e sogni, di carne e sguardi, dal virtuale al reale. E viceversa, per un viaggio di cultura e fantasia. Altrimenti questo è un giocherello bacato, un “pacco” come i Rolex all’Autogrill di Caserta.
Il mio mestiere è scrivere, ed FB un ponte per far conoscere il mio lavoro. Lo dono gratis, qui, e con piacere. Attraverso il ponte verso di te, mano tesa. Ti porto realtà nel magma virtuale. Ma se tu non attraversi il ponte a tua volta, e dal virtuale mi cerchi nel reale, rischi tu come rischio io, siamo solo i protagonisti di un appuntamento mancato. Un esempio? Ne ho a pacchi. L’ultimo è un sito che si chiama www.24nero.com. L’ho fatto con amore e lo rifarei. Sono cocciuto e credo in ciò che faccio. Ci sono dentro le opere inedite di un pittore straniero ispirate al mio nuovo romanzo, la storia di un’amicizia, tutte le musiche citate nel libro, le copertine realizzate e bruciate fino ad arrivare alla definitiva, il primo capitolo di 24 nero, un mese di fatica,di soldi spesi per realizzarlo, tre quarti del ponte per giungere a te. Ho avvisato, cliccandovi uno per uno, 15.000 “amici”. Non si trattava di una “vendita”, ma di una visita, se non altro per curiosità. Naturalmente sono stato accusato di fare pubblicità al libro. E allora? Spaccio romanzi mica coca. E’ il mio mestiere e ne sono fiero. Che scrivo a fare se nessuno mi legge? Bene. Sapete quanti amici veri ho? 40 su 15.000. Quaranta. In cinque giorni www.24nero.com è stato visitato da quaranta persone. Attenzione: non stiamo parlando di diecimila ingressi, di amici che bussano, entrano in casa 24 Nero, si mettono le mani nei capelli, fuggono via dallo schifo e non sanno come dirmelo, poveracci. Le critiche fanno male ma ben vengano. No, qui si tratta di disinteresse osceno. E mi sta bene anche questo. Ma allora perché vi dite “amici”? Ma amici di che? 3300 “fan”! Ma fan cosa? Fuffa Fan Club.
Anche per questo il Movimento degli Invisibili, lo battezzeremo su un’isola che bisogna raggiungere a fatica. La Sardegna. Costa sacrificio e risparmi. Ma tutto tornerà. Il dare torna sempre per le più imprevedibili strade. Il 30-31 Maggio, a Olbia, le persone alle quali stringerò la mano saranno vere come sono vero io. Le persone, oggi, in Italia, sono rare. Hanno un volto e una storia le persone, un nome solo e molte ferite aperte. Hanno attraversato il buio. Attraverseranno il mare. Costruiscono la loro piccola parte di ponte perché hanno a cuore il Noi. Non hanno l’anima di fuffa. Miei cari amici di peluche".

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