da giovanni naddeo

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Inviato: Lunedì 6 aprile 2009, 9:45:32
Oggetto: presentazione.



Gentilissima Sig. Ra Maria Cristina e Spett. Le Associazione famigliari vittime della strage, desidero presentarmi. Mi chiamo Giovanni, ho 43 anni e collaboro al giornale della città in cui vivo " Il Giornale di Brescia ". Oltre a questo mi sto occupando di studi storici tra cui una ricerca sulla strage di Piazza Loggia del 28 maggio 1974. Sono in contatto con Manlio Milani, inesauribile " militante della verità " come è stato definito nel libro " Il silenzio degli Innocenti ".
Sono rimasto profondamente colpito anche dalla strage che ha portato via tante persone innocenti e desidererei potervi scrivere e se possibile parlare. Ho letto delle pagine strazianti sul libro " Il silenzio degli Innocenti " e ho visionato il sito dell' associazione. Le storie di queste persone mi hanno commosso nel profondo dell' animo.
Vi ringrazio di cuore se risponderete alla mia mail.
Giovanni Naddeo.

Da: giovanni naddeo <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>
A: cristina caprioli <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>
Inviato: Lunedì 6 aprile 2009, 15:22:42
Oggetto: grazie della risposta.


Gent. ma Sig. ra Maria Cristina.
Ho visitato il sito di Augusto Bolognesi su Davide e mi sono commosso.
Deve sapere che sto facendo un lavoro di ricerca storica sulla strage di Brescia. Quando accadde quel fatto avevo 9 anni e mi fecero vedere alcune foto che mi lasciarono traumatizzato. Per due anni dovevo dormire dando la mano a mia madre. Ho telefonato all' associazione a Bologna con la speranza di poter scrivere e parlare con voi, ma devo attendere il via libera del vostro presidente. Non vorrei mai invadere il dolore di tante persone che, anche se non conosco personalmente, sento già amiche. Dare voce a chi non può è per me una cosa importantissima. Con la speranza di poterLe un giorno parlare di persona, Le invio i miei più cari auguri di Pasqua.
Giovanni Naddeo.

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