Da Giuseppe


Ciao Cristina,
settembre, andiamo!
E' tempo di ritornare a scuola, è tempo di ricominiciare i nostri impegni quotidiani.
La ruota gira le stagioni e definisce i nostri lavori.

Come stai? Come va? Spero che il sole dell'estate e i giorni di vacanza abbiano portato forza e serenità.

Durante la mia vacanza al mare, sulla spiaggia veneziana di Bibione, ho visto cose belle, gente gioiosa, divertente, e giovinetti con difficoltà fisiche e mentali.
Un' emozione forte vederli sempre accompagnati da una assistente, mentre i loro occhi volavano verso l'acqua del mare, sui granelli di sabbia, nel cielo azzurro.
Stavano sotto gli ombrelloni nella fila davanti alla mia.
Mentre guardavano gli aquiloni che piroettavano nell'aria, ho sognato di avere una bacchetta magica per farli correre da soli sulla calda sabbia fino all'acqua rinfrescante del mare.
I loro sguardi, i loro ciao con la mano, mi hanno donato qualcosa di importante.
C'era una bambina di dodici anni che stava su una sedia a rotelle. Si chiama Margherita. Un'assistente mi ha raccontato che c'erano state gravi complicazioni al momento del parto.

Quel pomeriggio ho scritto una poesia per quella bambina che, quando le parlavo, mi ascoltava stringendomi forte la mano. L'ho copiata su un bigliettino e l'ho portato in spiaggia. Le ho letto lentamente le varie strofe (lei riesce a capire) e poi le ho donato quel bigliettino scritto col cuore.

A MARGHERITA

Porta il nome di un dolce fiore,
dei suoi petali identico pallore;
dalle labbra silenzio assordante
di mille parole più importante.

Gli occhi, una domanda senza voce,
l’eco di una risposta senza luce;
la mente corre su un prato velato,
il cuore palpita nel cielo stellato.

La mano stringe, gesto d’amore,
muto segno dall’amaro sapore.
Un sentiero tracciato dal fato,
un volo sopra un sogno colorato.

Non scorderò mai più l'immagine del suo viso sorridente.


Un forte abbraccio.
Giuseppe

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