19 maggio 2008


Vedere la chitarra mi provoca sempre strane emozioni ....l'i amaro in bocca per la perdita di Davide, ma anche il sorriso.
Davide suonava e si isolava in un un mondo di meraviglie dove lo vedevi perso, con il sorriso sulle labbra e con la voglia di creare altre note da appoggiare a quelle che già stava suonando!!
Era il suo modo di ricercare l'armonia della bellezza e dell'amore...la sua presa di posizione contro qualsiasi tipo di violenza deturpatrice!
Un esempio.
Ciao Cris
"testo della relazioni che accompagna l'esperienza avvenuta presso il Convitto Opera Armida Barelli di Trento"
Il convitto di Trento ospita circa 60 adolescenti, tra i 14 ed i 18 anni, che frequentano i vari istituti della città e provenienti da tutte le vallate del Trentino. Un’equipe educativa segue da vicino le loro giornate e condivide la lontananza da casa e dalla propria famiglia, nonché il particolare e burrascoso periodo evolutivo. L’èquipe, attraverso un Piano Educativo di Convitto, cerca di fare dell’esperienza convittuale anche un momento formativo. Quest’anno ha voluto creare l’opportunità per le ragazze di vari incontri con “L’altro”, visto come portatore di una realtà differente da quella quotidiana ed abituale. All’interno di questo percorso sono stati invitati la signora Cristina Caprioli e il dottor Daniele Fiore, affinché potessero portare la loro esperienza ed i loro ricordi riguardo la strage di Bologna del 1980. Le allieve non conoscevano in sostanza nulla dell’accaduto. La realtà di un passato, seppur ancora prossimo, è probabilmente poco coltivata e tenuta in poca considerazione vuoi perché l’adolescenza invita a guardare al futuro, vuoi perché la società, la scuola, gli adulti tendono a lavare i propri ricordi nel Lete, onde dimenticare quelle che sono le ferite inferte ed i dolori vissuti. Il dottor Fiore ha esposto la sua tesi di laurea “BOLOGNA 2 AGOSTO 1980 LA MEMORIA DELLA STRAGE ATTRAVERSO I DISCORSI DI COMMEMORAZIONE”. Un momento formativo che ha permesso di ripercorrere anche dal punto di vista storico e sociologico la tragedia e la sua memoria. L’incontro con Cristina ha visto la partecipazione di tutte le allieve. È stato un momento profondamente toccante: il ricordo si è mescolato al sentimento, al dolore ed è passato quasi per osmosi dagli occhi di Cristina ai cuori di chi ascoltava. Il silenzio e la partecipazione sono stati sorprendentemente intensi. Le ragazze hanno ascoltato e vissuto insieme a Cristina, accompagnate dalle sue parole, i momenti drammatici di quell’agosto a Bologna, il dolore, l’incredulità, la banalità del male, l’inumana sofferenza arrecata a persone incolpevoli che sono morte o che hanno dovuto sopravvivere ai propri cari. Come equipe educativa, ma soprattutto come persone non possiamo che ringraziare di cuore Cristina per l’occasione che ha regalato a noi e alle nostre allieve. Ringraziarla per aver condiviso la propria intimità, il proprio dolore, i propri ricordi.

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